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POMPE DI CALORE
In Italia ne vengono installate più di ventimila l'anno. Eppure tra le soluzioni per l'efficienza energetica le pompe di calore sono forse quelle meno conosciute. Sono dispositivi che permettono di risparmiare anche dal 40% al 60% nel riscaldamento invernale rispetto ai sistemi tradizionali. Ma come funzionano e quali sono i modelli adottabili?
Una pompa di calore può produrre calore per il riscaldamento di un edificio o per l'acqua calda per uso sanitario, utilizzando energia presente nell'ambiente per il 75% e prendendone solo il restante 25% da fonti tradizionali.
La tecnologia che utilizza la pompa di calore si basa su una fonte di calore esterna di tipo ambientale: l'aria, l'acqua o il suolo. Da questa può ricavare calore attraverso un'unità pompa che tramite un'azione di compressione (se è azionata da motore elettrico o endotermico) o di assorbimento alimentare (se è alimentata a gas a fluidi caldi) riscalda la temperatura interna e la distribuisce all'interno dell'edificio. La distribuzione del calore può essere a espansione diretta. In questo caso il fluido che circola nell'edificio scambia direttamente calore con l'aria interna. Oppure può funzionare con un sistema idronico, nel caso in cui il calore venga convogliato in acqua, utilizzata poi con rubinetti o altri terminali.
Le pompa di calore più comuni sono quelle elettriche e tra queste esistono vari modelli: aria-
In generale, in ordine di rendimento migliore, viene prima la pompa aria-