Menu principale:
CALDAIE A CONDENSAZIONE
Le caldaie a condensazione sono caldaie in grado di ottenere rendimento termodinamico superiore al 100% del potere calorifico inferiore del combustibile utilizzato anziché sul potere calorifico superiore alla potenza nominale grazie al recupero del calore latente di condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione. Vi è inoltre una conseguente riduzione delle emissioni di NOx e CO.
Le normali caldaie, anche quelle definite "ad alto rendimento" (91-
La caldaia a condensazione, invece, può recuperare una gran parte del calore latente contenuto nei fumi espulsi attraverso il camino. La particolare tecnologia della condensazione consente infatti di raffreddare i fumi fino a farli tornare allo stato di liquido saturo (o in taluni casi a vapore umido), con un recupero di calore utilizzato per preriscaldare l'acqua di ritorno dall'impianto. In questo modo la temperatura dei fumi di uscita (che si abbassa fino a 40 °C) mantiene un valore molto basso prossimo al valore della temperatura di mandata dell'acqua (con scambiatori particolarmente performanti anche meno!), bn inferiore quindi ai 140~160 °C dei generatori ad alto rendimento e ai 200~250 °C dei generatori di tipo tradizionale. Naturalmente è possibile lavorare con temperature così basse dei fumi, quindi condensare, in quanto le caldaie a condensazione utilizzano scambiatori di calore realizzati con metalli particolarmente resistenti all'acidità delle condense.
I fumi scaricati a bassa temperatura non permettono il tiraggio naturale del camino e vanno espulsi grazie alla prevalenza del ventilatore inserito a monte del bruciatore della caldaia; abbiamo quindi una linea fumi in pressione che deve essere perfettamente a tenuta rendendo problematico lo scarico di più caldaie in un unico camino.
Bisogna inoltre aggiungere che nella maggior parte dei casi le caldaie a condensazione presentano un bruciatore di tipo PREMISCELATO che aggiunge il vantaggio di poter mantenere costante il valore di anidride carbonica presente nei fumi, al variare della potenza del bruciatore (oltre ad avere ridotte emissioni di monossido di carbonio e di NOx). Tale situazione permette di mantenere costante la temperatura di condensazione del vapore acqueo nei fumi indicato approssimativamente attorno ai 54 °C. Nei (rari) casi in cui la caldaia a condensazione non abbia il bruciatore premiscelato il rischio è che al diminuire della potenza (modulazione di fiamma) diminuisca notevolmente il punto di condensazione del vapor d'acqua rendendo di fatto impossibile la condensazione dei fumi e di conseguenza il recupero del calore latente.
All'atto pratico, una caldaia a condensazione è una caldaia che "può" condensare i vapori di combustione, ma che riesce a farlo solamente se le temperature dell'acqua erogata sono più basse delle temperature generalmente ottenute con le caldaie convenzionali.
L'accoppiata economicamente più conveniente, risulta quella con un impianto di riscaldamento a bassa temperatura, che resta acceso per un periodo di tempo più lungo rispetto al tempo di accensione di una caldaia convenzionale che eroga acqua in mandata a temperature di circa 65/80 °C.
Vantaggi economici:
-
-
-
-
-
Tali informazioni sono naturalmente indicative in quanto il risparmio ottenibile è dipendente dalla tipologia (e bontà) della caldaia precedentemente installata, nonché dell'impianto.